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Intrecciando autobiografia e invenzione, storia del Novecento e memorie familiari, Pietro De Marchi allestisce in questo libro una vasta galleria di figure e personaggi. Così ad esempio nel primo e più ampio racconto, dedicato alle generazioni dei padri e dei nonni, i lettori vedranno emergere dall'ombra i volti dei protagonisti di un'umanissima epopea popolare negli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale. Lo stesso accade in "Ricordi fugaci, tenaci", dove una voce materna ricostruisce l'animato microcosmo di un cortile lombardo. Ma tutti e nove i racconti del libro sono così folti di luoghi, incontri ed esperienze - Milano, il Veneto, la Svizzera, le amicizie, i sogni giovanili, la scoperta della letteratura, la lontananza linguistica -, che forse non si sbaglierebbe a leggerli anche come i capitoli di un originale romanzo di formazione.